2 cose che pochi sanno sulla città di Firenze
Se avete modo di visitare Firenze e vi state organizzando per soggiornare in uno degli alberghi migliori di Firenze centro avrete senz’altro modo anche di apprezzare due particolarità del luogo, che molto spesso sfuggono agli occhi dei viaggi dei tour operator. In effetti non è difficile che, prese dall’ansia di mostrare i musei ed i monumenti più importanti della città, non valorizzino alcune delle peculiarità più tipiche della città.
Dunque ecco due “chicche” di Firenze, da scovare ed apprezzare ancora oggi.
Le Buchette del Vino
Sono ovunque, al piano terra degli antichi immobili del centro storico, ma anche in tanti degli alberghi di Firenze centro. Si tratta di piccole fessure a forma di arco, che venivano chiuse un tempo con piccole porte di legno fatte su misura. Le buchette del Vino, chiamate anche Tabernacoli del Vino, sono apparse intorno alla fine del 14°secolo, quando il prezzo minore delle stoffe estere mise a repentaglio il commercio su cui si basava per lo più la città di Firenze. Per porre fine a questo problema i mercanti ed i banchieri acquistarono degli immobili posti su più piani, al cui piano terra iniziarono a produrre ed a distribuire vino al dettaglio. Le porticine servivano appunto per non pagare intermediari tra le cantine di produzione e gli acquirenti. Oggi le Buchette del vino sono state per lo più murate o trasformate in piccole edicole atte a contenere statuette di santi.
La Fiorita
La Fiorita è una antica tradizione che risale al triste martirio di Frà Girolamo Savonarola. La storia infatti racconta che il prete, molto apprezzato dai cittadini di firenze, sia stato bruciato al rogo con due altri preti, per volere del Tribunale del Vescovo, Il 23 Maggio 1498. Il rogo avvenne in pubblica piazza, vicino alla Fontana del Nettuno, proprio al centro di Firenze.
I cittadini sgomenti, avendo ricevuto il divieto di recuperare le ceneri del prete, gettate dalle guardie nell’Arno, durante la notte accorsero sul posto con ceste traboccanti di fiori, lasciandoli cadere sulla piazza per celebrare a loro modo la vita di quel frate a loro tanto vicino.