Alla scoperta dei borghi più belli delle Marche
Conoscere ed esplorare i borghi più belli delle Marche permette di fare un metaforico tuffo indietro nel tempo, alla scoperta di centri abitati il cui aspetto sembra essere lo stesso di secoli fa, tra architettura medievali, chiese romaniche e facciate rinascimentali che non possono lasciare insensibile chiunque sia appassionato di arte. Uno dei borghi più suggestivi è quello di Grottammare, non molto lontano dalla costa del Mare Adriatico: qui, tra l’altro, si ha la possibilità di assaporare olive di pesce e brodetto, delizie culinarie da leccarsi i baffi. Molto affascinante è anche il borgo di Mondolfo, con il Bastione di Sant’Anna che, non potendo più svolgere la funzione militare per cui era stato concepito, oggi è stato trasformato in uno splendido giardino all’italiana, con le sue rose gialle e rosse e le sue siepi in bosso.
Prima di prenotare un hotel nelle Marche, dunque, vale la pena di informarsi per individuare i borghi più invitanti: tra questi non può che esserci quello di San Ginesio, il cui punto di interesse principale è rappresentato dalla Chiesa Collegiata. Coloro che amano realizzare foto panoramiche possono vedere assecondati i propri gusti in questa location, che non a caso è stata ribattezzata “balcone dei Sibillini”, a testimonianza delle piacevoli vedute panoramiche di cui si può usufruire tutto l’anno.
Gli altri borghi più belli delle Marche: Cingoli e non solo
Proseguendo la rassegna dei borghi più belli delle Marche, ci si imbatte nello splendore rustico di Cingoli, che fa parte della provincia di Macerata, con i suoi grandi oliveti e i suoi vigneti che esaltano gli amanti dei percorsi enogastronomici. A proposito, non si può non cedere alla tentazione di un piatto di parmigiana di cardi, specialità del posto. Situato a più di 600 metri di altitudine, questo centro abitato permette di ammirare un panorama decisamente eterogeneo, che si estende dal Monte Conero (uno dei luoghi di interesse nelle Marche di maggior rilievo) fino al Mare Adriatico. Una volta superata Porta Piana, vale la pena di raggiungere il cosiddetto vicolo delle Streghe, così chiamato perché – secondo la leggenda – qui si riunivano le streghe nel Medio Evo.
In provincia di Ancona c’è, poi, il borgo di Corinaldo, con una camminata sulla cerchia che si sviluppa per più di 900 metri e la cinta di mura imponenti che risalgono al XV secolo. I merli ghibellini a coda di rondine, le torri di difesa, i camminamenti di ronda e i baluardi sono tutte testimonianze di una città fortificata in cui lo scorrere del tempo sembra aver rallentato. Chi ha polmoni e fiato a sufficienza si può cimentare nell’impresa di salire la scalinata della Piaggia, caratterizzata dalla presenza di cento gradini, circondata dalle abitazioni a spina di pesce con i loro peculiari mattoni rossi. Per una cena da non dimenticare, a Corinaldo si possono gustare i passatelli in brodo di cappone: non proprio un piatto adatto al caldo della stagione estiva, ma di sicuro una delizia invitante nei mesi più freddi.