Due, tre cose che bisogna sapere sul Salento
Il salento è ormai una meta turistica balneare e culturale tra le più richieste sia in Italia che all’estero. Le località più note, come Otranto, Lecce, Gallipoli, Santa Maria di Leuca, Porto Cesareo, sono prese d’assalto dai turisti alla continua ricerca di appartamenti, case vacanza, residence, villaggi etc.
Una volta giunti nel Salento, il rischio per molti di questi turisti è di trovarsi un pò disorientati a causa delle mille cose da fare e da vedere. Il mare è bello ovunque, la cucina è prelibata, ci si imbatte in monumenti ed eventi della tradizione con molta semplicità. Il problema sta nel riuscire ad individuare il meglio! Quindi, come fare a riconoscere gli aspetti più autentici del Salento e soprattutto come viverli al meglio?
Indice dei contenuti
Partiamo dal mare
Il primo consiglio è di scegliere tra sabbia e roccia. Se siete amanti del relax totale, della comodità assoluta optate per uno dei lidi attrezzati presenti sulle spiagge sia dell’adriatico che dello ionio. Fate però attenzione! Se il vento arriva da Nord optate per Porto Cesare o Torre Lapillo, il mare sarà calmissimo. La stessa regola vale scendendo verso Gallipoli, Ugento, fino alle Pescoluse, tutte località al riparo dal forte vento di tramontana.
Con lo scirocco invece dirigetevi verso San Foca, Roca li Posti, Torre dell’Orso oppure Otranto. Altra raccomandazione: tra i lidi è bene distinguere quelli più adatti alle famiglie con bambini (Torre dell’Orso, Alimini, Pescoluse, San Foca) e quelli dove un pò di musica e dei buoni cocktail attirano una clientela più giovane (Porto Cesareo, Gallipoli).
Per gli amanti della vela e del kyte surf le spiagge ideali sono San Cataldo, le Cesine, Torre Specchia. Generalmente, tutti gli stabilimenti sono ben organizzati con ombrelloni, lettini, docce, servizio bar. Se invece siete appassionati di fondali, di mare blu cobalto e trascorrere una giornata sulla roccia, non comodissimi, non vi spaventa allora siete fatti per Castro Marina, Santa Cesarea Terme, Santa Maria di Leuca, Località Ciolo, Marina di Andrano etc. Vale anche qui la regola dei Venti!
In verità, presso molte di queste località si trovano alcuni lidi mozzafiato incastonati negli scogli ma che offrono comodi accessi al mare.
Altro modo per vivere il mare sono le escursioni in barca nel Salento, sia a motore che a vela. Solo in questo modo potrete avere accesso alle insenature altrimenti inaccessibili dalla terra o avventurarsi in battute di pesca condotte secondo i metodi e le tecniche dei pescatori locali. L’esperienza può essere conclusa pranzando o cenando a bordo con il pescato e con altri prodotti tipici della cucina salentina. E poi, mangiare i prelibati ricci di mare appena pescati non vi pare un’ottima idea?
Riguardo al cibo
Sarà facile trovare un ristorantino tipico, meglio se sul mare, che abbia nel menù i piatti della tradizione! Ma per gustare realmente i Ciceri e Tria, le orecchiette con le cime di rapa, riso, patate e cozze, fave e cicorie, i turcinieddhi, le friselle, le verdure a minestra, sarebbe meglio conoscere e capire la storia e i segreti di ogni singola ricetta tramite un corso di cucina salentina. Una “normale cena” si trasformerà d’incanto in un’esperienza unica e indimenticabile.
Monumenti, le sagre, le feste dei santi patroni, i concerti
Visitare la Chiesa di Santa Croce a Lecce va bene, il Castello di Otranto va benissimo, il centro storico di Gallipoli difficilmente lo dimenticherete.
Accanto alla bellezza evidente però, esistono le case a corte e i loro racconti della operosa civiltà contadina del Salento, i muretti a secco, le costruzioni rupestri, le torri costiere, i piccoli centri abitati che ancora non hanno raggiunto gli onori della cronaca e che invece racchiudono la vera essenza di questa terra. E’ sufficiente perdersi per le strade interne della penisola salentina per coglierne la bellezza ma affidarsi a professionisti, a chi è radicato sul territorio e fa questo mestiere per passione è sicuramente una scelta saggia.
Alcuni tour guidati del Salento sono in grado di svelarvi tesori nascosti altrimenti inaccessibili (Acaya, Corigliano d’Otranto, la Grecìa Salentina) o di condurvi ad un evento particolare (le luminarie di Santa Domenica, le notti della taranta) che altrimenti sarebbe rimasto solo uno dei punti della lunghissima lista delle cose da fare.