Visitare Otranto: cosa vedere nella città dei martiri e dintorni
C’è un luogo in Italia dove si può vedere la prima alba del Paese ed è il faro di Punta Palascia, tra i più importanti del Mediterraneo. Sorge a due passi da una delle più belle cittadine d’Italia, Otranto che, con il suo notevole patrimonio artistico e storico, incanta chiunque decida di visitarla.
La stessa cornice naturalistica che circonda Otranto è a dir poco incantevole, affacciata com’è su un Mar Adriatico che regala incredibili sfumature di azzurro.
Otranto e il suo centro storico
Sono stati i greci a fondare la città di Otranto: a questi si succedettero molti dominatori, dai romani ai bizantini fino ad arrivare agli aragonesi, ai quali si deve la costruzione di quello che è il simbolo del borgo salentino, il Castello Aragonese. A volerne la costruzione, alla fine del ‘400, fu Ferdinando d’Aragona e a progettarlo fu Ciro Ciri, il quale si ispirò a fortezze turche o sveve. Il Castello presenta un bastione a punta di diamante, tre torrioni cilindrici e il portale d’ingresso con in cima lo stemma di Carlo V. Oggi la fortezza ospita mostre ed eventi come, ad esempio, le “Giornate Medioevali” che, nel mese di maggio, vedono il fossato riempirsi di figuranti in costumi d’epoca, cantastorie, soldati in arme e dame.
Horace Walpole ha scritto uno dei primissimi romanzi gotici intitolandolo “Il Castello di Otranto”: l’atmosfera misteriosa di questa opera letteraria non fa altro che rimandare alla leggenda che vuole il castello infestato dal fantasma di Giulio Antonio Acquaviva. Si narra che il conte sia stato decapitato dai turchi e che, da allora, si aggiri ancora disperato sui bastioni in cerca di quei nemici su cui vendicarsi.
Il Castello di Otranto si affaccia in parte sul mare celeste, sul piccolo porticciolo turistico, un tempo cuore dei commerci della città, occupando nello stesso tempo parte della cinta muraria che cinge il bellissimo centro storico di Otranto, al quale si accede attraverso la monumentale Porta Alfonsina. Ci si ritrova in un intricato dedalo di vicoli pittoreschi, sui quali si affacciano scalinate, case a corte e botteghe di abili artigiani: questo gioiello storico ha infatti ispirato “La fiaba dei gatti” di Italo Calvino.
Nei meandri del centro storico di Otranto si trova la Chiesa di San Pietro, la più antica della cittadina, il cui nucleo più antico risale addirittura al V secolo. L’edificio in stile bizantino conserva all’interno dei meravigliosi affreschi risalenti al X-XI secolo, tra i quali si fanno apprezzare l’Ultima Cena e la Lavanda dei piedi. La chiesa è stata eretta in onore di San Pietro, il quale pare sostò a Otranto durante il suo lungo viaggio dalla Palestina verso Roma.
Otranto e dintorni
A due passi dal Castello di Otranto sorge il più importante edificio di culto della cittadina, ossia la Cattedrale di S. Maria Annunziata: eretta nel 1088, è un pregevole esempio di arte romanica pugliese, con la facciata principale impreziosita da un rosone gotico-arabeggiante a 16 raggi.
Ciò che si trova all’interno della Cattedrale è davvero stupefacente, simbolo di quanto la maestria dell’uomo possa raggiungere livelli altissimi: è il mosaico pavimentale, realizzato da un prete dell’Abbazia di San Nicola a Casole tra il 1163 e il 1166. Occupa praticamente tutta la chiesa e raffigura un immenso Albero della Vita: questa sorta di percorso iniziatico che l’uomo deve compiere per poter raggiungere la salvezza eterna è costellato da innumerevoli figure cristiane, ma anche mitologiche e pagane. Si possono scorgere tra gli altri Adamo ed Eva, la Torre di Babele, Re Artù, il ciclo Bretone e i segni zodiacali.
La Cattedrale conserva poi la testimonianza di una delle più tristi pagine della storia di Otranto, quella del massacro dei cristiani in occasione dell’invasione turca del 1480: furono trucidati sul colle di Minerva per non aver abbandonato la fede cristiana e le loro ossa sono oggi custodite nella Cappella dei Martiri della Cattedrale. Non si dimentichi di visitare anche la cripta della chiesa, con 42 colonnine in marmo cipollino, porfido e granito: a molti viaggiatori questo ambiente, risalente al XII secolo, ricorda la Mesquita di Cordoba in Spagna.
Se Otranto è un gioiello di rara bellezza, non sono da meno alcune località a lei vicine, a partire dalla Baia dei Turchi, la spiaggia dove si presuppone siano sbarcati i turchi: la spiaggia di sabbia bianca è bagnata da acque incantevoli, mentre alle spalle si apre una verdeggiante pineta.
Qui si può scegliere di vivere una vacanza autentica, a contatto con la natura, per un binomio perfetto tra mare e campagna. Espressione di ciò si può ritrovare in una delle masserie nei dintorni di Otranto, ovvero Masseria Mongiò dell’Elefante.
Altrettanto bella è anche la caletta di Porto Badisco, celebre però soprattutto per la presenza a due passi della Grotta dei Cervi, una cavità carsica che conserva una quantità impressionante di pitture rupestri risalenti al Neolitico.
C’è poi l’imperdibile cava di bauxite, una porzione di Salento che sembra quasi il Grand Canyon, con la terra rossa che circonda un laghetto color verde smeraldo che in passato non era altro che una cava utilizzata per produrre alluminio.
A soli 7 km da Otranto si trova poi l’incontaminato Parco Naturale dei Laghi di Alimini, un luogo dove la biodiversità è preservata attentamente, tra una lunga spiaggia, una lussureggiante pineta e due specchi lacustri.